- 1 A chi sono destinati gli essiccatori industriali
- 2 I prodotti semi-dry e quelli dry
- 3 Come sono fatti gli essiccatori per le aziende
- 4 Il funzionamento
- 5 L’impianto continuo e quello statico
- 6 Tecnologie avanzate
- 7 I costi d’investimento
- 8 Quali sono i vantaggi
La disidratazione industriale degli alimenti, e di quelle piante speciali come le erbe officinali e il tabacco, deve avvenire con particolari procedure, idonee a stressare il meno possibile i vegetali sottoposti a tale trattamento, nel rispetto delle caratteristiche chimico-fisiche particolari di ogni prodotto. Tutto questo è possibile grazie all’utilizzo di macchinari studiati per garantire l’immissione sul mercato di alimenti conservati con alti standard qualitativi. Vediamo, in quest’articolo, di capire meglio come sono fatti e come funzionano i disidratatori industriali.
A chi sono destinati gli essiccatori industriali
La caratteristica principale dei disidratatori per le industrie è di essiccare grosse partite di prodotto alla volta, minimizzando gli sprechi e velocizzando l’intero processo rispetto a quello tradizionale. Questa tipologia di disidratatori è pertanto l’ideale per tutto il comparto agro-industriale destinato alla realizzazione di prodotti semi-dry e dry.
Per le piccole, medie e grandi aziende che producono e/o essiccano frutta, ortaggi, erbe officinali, piante aromatiche e il tabacco, ma anche per quelle realtà che lavorano la pasta secca, gli essiccatori di grosse dimensioni sono l’ideale per trattare una vasta tipologia di alimenti, in modo veloce, economico ed efficiente.
I prodotti semi-dry e quelli dry
Il mercato orto-frutticolo si sta arricchendo negli ultimi tempi di una nuova tipologia di prodotto con caratteristiche di conservabilità eccellenti. Gli alimenti semi-dry sono quelli che subiscono un processo di disidratazione parziale, con il quale è fatta evaporare il 50% dell’acqua. Questa nuova tecnologia è applicata soprattutto agli ortaggi destinati alla surgelazione. Rispetto agli alimenti freschi surgelati, quelli semi-dry danno una maggiore garanzia di sicurezza alimentare per il loro minore contenuto interno di acqua che si traduce in una minore carica batterica.
Gli alimenti dry sono, invece, quelli nei quali la disidratazione è operata fino a eliminare il 100% dell’acqua contenuta nel prodotto.
Come sono fatti gli essiccatori per le aziende
I disidratatori industriali sono macchinari di grosse dimensioni, spesso possono essere modulari, cioè espandibili. In genere, sono forniti dal produttore per essere utilizzati subito, o comunque, senza la necessità di grossi lavori d’installazione. Questi dispositivi sono costituiti da:
- un modulo di essiccazione, per il trattamento dell’aria in entrata;
- una camera di disidratazione, in cui è fatta circolare l’aria calda;
- carrelli con cassetti o cesti, ove riporre il prodotto da trattare, negli impianti a funzionamento statico;
- nastri trasportatori su più livelli, posti su guide di scorrimento, nei sistemi in movimento.
La grandezza di questi essiccatori è molto variabile e commisurata alla capacità di carico che può andare dai 500 Kg ai 3000 Kg di prodotto per ogni ciclo di essiccazione. Naturalmente, affiancando più moduli il volume di carico può aumentare ancora.
I materiali usati nella fabbricazione dei disidratatori sono sempre di grande qualità, per garantire durata e resistenza nel tempo. Alcuni modelli sono provvisti di un impianto per il lavaggio automatico che assicura una corretta sanificazione della macchina.
Il funzionamento
L’essiccazione viene operata asportando l’umidità dalla matrice vegetale e dalle paste fresche attraverso il passaggio forzato d’aria calda e secca.
L’aria proveniente dall’ambiente esterno è deumidificata e riscaldata attraverso un sistema di batterie di scambio termico che utilizzano come mezzo riscaldante acqua calda, vapore o resistenze elettriche.
L’aria così trattata è immessa, attraverso delle valvole, nella camera di essiccazione orizzontalmente o verticalmente. Nel primo caso il flusso d’aria calda e secca investe gli alimenti in modo uniforme, garantendo un processo più veloce e uniforme. Nel secondo caso il flusso caldo esce dalle prese d’aria situate in alto o in basso della cella d’essiccazione; questo determinerà una diversa direzione della corrente calda. In alcuni modelli sono presenti valvole sia in alto sia in basso, in questo modo il flusso d’aria calda può essere modificato e uniformato, per tutti i prodotti disposti sui carrelli, durante il processo di eliminazione dell’umidità .
L’impianto continuo e quello statico
Esistono essenzialmente due diverse tipologie d’impianto per gli essiccatori industriali, quello continuo e quello statico. I modelli con funzionamento continuo hanno dei nastri trasportatori sui quali sono adagiati frutta, ortaggi, pasta ed erbe aromatiche. I prodotti sono, pertanto, in continuo movimento durante il processo di essiccazione. Questo fa si che la disidratazione degli alimenti avviene in maniera più uniforme ed efficiente. Tale sistema può portare a una disidratazione anche nell’ordine nel 100% del prodotto.
Nei disidratatori con funzionamento statico, invece, gli alimenti sono disposti su cestelli o vassoi di disidratazione all’interno della cella d’essiccazione. I prodotti sono fermi duranti il processo che è quindi meno efficiente rispetto al precedente, potendo garantire una disidratazione che non sarà mai al 100%.
Tecnologie avanzate
Gli impianti più evoluti di essiccatori industriali sono provvisti di sonde per la rilevazione della temperatura e dell’umidità, che permettono di controllare l’intero processo di disidratazione in ogni sua fase, correggendolo, ove necessario, per ottimizzare al meglio i tempi e il contenuto in umidità delle matrici vegetali e della pasta.
In genere, i grossi macchinari hanno sistemi di gestione dei programmi e di allarme, che possono essere collegati a diversi dispositivi, per il controllo a distanza del processo di essiccazione.
Gli essiccatori industriali possono funzionare con materiale combustibile comune, come il pellet, il gasolio, il GPL e il metano, oppure con resistenza elettrica.
In ogni caso, i sistemi di produzione energetica di questi macchinari sono studiati in maniera tale da ridurre quanto più possibile gli sprechi, garantendo un minore impatto ambientale a supporto dell’eco-sostenibilità.
I costi d’investimento
I prezzi di mercato degli essiccatori industriali dipendono da diversi fattori, a iniziare dalla capacità di carico del macchinario. Come abbiamo visto spesso questi disidratatori sono delle unità espandibili. Pertanto, sarà possibile anche fare un primo investimento iniziale per poi allargare le proprie capacità di produzione, una volta ammortizzati i primi costi, con l’aggiunta di nuovi moduli.
I macchinari con prestazioni più elevate, programmi più elaborati, sonde di controllo, sistemi di pulizia e moduli in movimento, sono quelli che hanno prezzi di vendita superiori. Dobbiamo sottolineare, però, che la migliore efficienza di trattamento e i ridotti costi di gestione e di produzione, garantiranno un prodotto finale di qualità che potrà essere venduto sul mercato con un valore aggiunto. Il ritorno economico è quindi assicurato.
Quali sono i vantaggi
L’uso di un disidratatore avanzato, per tutte quelle aziende che hanno produzioni di qualità, e che pertanto tengono a immettere sul mercato un alimento che conservi quanto più possibile le sue caratteristiche di naturalezza, è di fondamentale importanza per garantire appieno le attese di clienti oggi sempre più attenti.
Ecco quali vantaggi questi essiccatori possono offrire a tutte le imprese del comparto agro-industriale:
- Conservazione delle caratteristiche naturali di colore, odore e sapore degli alimenti
- Garanzia di qualità organolettiche eccellenti nel tempo
- Poca manodopera associata a una facilità d’uso dell’impianto
- Migliore uniformità di essiccazione
- Bassi consumi di produzione