Essiccatore per funghi: come funziona, quale usare, come usarlo

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Vi sarà capitato, passeggiando in montagna, di fare un’abbondante raccolta di funghi e vi sarete sicuramente chiesti come serbare al meglio questi prodotti tanto pregiati. I metodi di conservazione dei funghi sono diversi, c’è chi li mette sottolio, chi sottaceto, chi li congela e chi li essicca. La disidratazione è senza dubbio un ottimo sistema di conservazione, perché permette di mantenere per mesi le caratteristiche organolettiche dei funghi, in particolare del loro profumo. Se volete disidratare i vostri funghi, in maniera veloce, economica e sicura, l’essiccatore è quello che fa per voi. Cerchiamo di capirne il motivo in quest’articolo.

 

Non tutti i sistemi sono efficaci per essiccare i funghi

Sicuramente l’essicazione dei funghi è un valido metodo di conservazione per questi prodotti, perché, eliminando l’acqua, s’impedisce il proliferare di muffe e batteri. I metodi di disidratazione per i funghi sono diversi ma non tutti garantiscono risultati soddisfacenti. Infatti, oltre a essere poco pratici, spesso sono anche dispendiosi e laboriosi da gestire. Prima di passare a spiegarvi i molteplici vantaggi di un essiccatore domestico per i funghi, vediamo di capire meglio perché questo elettrodomestico è da preferire ai più comuni metodi classici di essiccazione casalinga.

Al sole

Uno dei sistemi più vecchi, utilizzati per essiccare i funghi, è l’esposizione di questi ai raggi solari e la conseguente disidratazione per evaporazione dell’acqua in essi contenuta. Si tratta di un metodo che ha come unico vantaggio quello di essere totalmente economico. Purtroppo, l’essiccazione al sole prevede che ci siano giornate di bel tempo ininterrotte e che il sole non sia troppo forte o, viceversa, poco intenso; nel primo caso si rischia di provocare scottature ai funghi, nel secondo caso di allungare i giorni necessari alla disidratazione, con conseguente ammuffimento dei prodotti. Inoltre, andranno messi al coperto la sera, per evitare che riacquistino l’umidità persa durante il giorno e andranno rivoltati almeno una volta.

Nel forno elettrico

Spesso i funghi sono essiccati nel forno di casa. Anche questo procedimento ha i suoi inconvenienti: intanto, c’è un consumo energetico che è superiore a quello degli essiccatori, inoltre, preclude l’utilizzo dell’elettrodomestico per altri alimenti, fino a che il processo non è terminato. Il forno deve essere lasciato con lo sportello semi-aperto, per favorire l’uscita del vapore, e quindi dell’umidità che altrimenti ristagnerebbe all’interno del vano, compromettendo così la buona riuscita del processo. Inoltre, a metà percorso la teglia deve essere tirata fuori e i funghi vanno rivoltati uno a uno. Fase questa che vi farà perdere altro tempo. L’essiccazione nel forno casalingo deve essere fatta a una temperatura di circa 45-50 °C per un tempo minimo di 5-6 ore, in funzione del tipo di fungo e dello spessore delle fette. Alcuni utilizzano temperature più alte per abbreviare i tempi ma si rischia di bruciare i pezzi.

L’essiccatore domestico

Il disidratatore elettrico rappresenta il metodo migliore per ottenere funghi secchi, asciugati uniformemente, che conservano un colore naturale, senza macchie scure, e con un profumo notevole. Inoltre, il processo è poco costoso e più facile da gestire rispetto ai metodi classici appena descritti. Soprattutto, i pezzi non devono essere rivoltati, e quindi toccati, durante il procedimento; in alcuni casi basterà solo cambiare la posizione ai cassetti di essiccazione.

I costi per l’acquisto di un essiccatore per funghi sono molto variabili e assolutamente non dispendiosi. Potrete acquistare un buon macchinario già da 40 euro. Inoltre questo elettrodomestico può essere utilizzato per disidratare altre tipologie di alimenti.

Il funzionamento

Gli essiccatori riscaldano aria calda proveniente dall’esterno attraverso una resistenza elettrica, una valvola convoglia questo flusso caldo sui funghi disposti nei cestelli d’essiccazione. L’aria si carica di umidità ed è espulsa dalla parte opposta a quella dove è presente il vano motore. Esistono essiccatori a flusso orizzontale e quelli a flusso verticale. Nei primi l’aria è mandata in senso parallelo agli alimenti che quindi sono disidratati più uniformemente. Nei secondi, invece, l’aria è convogliata dal basso verso l’alto, o viceversa, in relazione alla posizione della sorgente di calore.

Quale disidratatore usare

La scelta di un essiccatore verticale oppure orizzontale per i funghi dipenderà esclusivamente da quanto vorrete spendere e se avete intenzione di utilizzare l’elettrodomestico anche per altri prodotti. Gli essiccatori verticali sono senza dubbio quelli più economici e, nel caso specifico dei funghi, possono garantire comunque risultati soddisfacenti nella loro conservazione. Unico inconveniente, è quello di invertire i cestelli di essiccazione a metà processo, perché i funghi posti sui vassoi vicino alla fonte di calore si disidrateranno prima.

Gli essiccatori orizzontali, invece, garantiscono un’essiccazione più veloce e uniforme, senza l’inconveniente di dover invertire i cestelli. Essendo anche quelli più costosi, nel caso in cui dovrete utilizzarli solo per essiccare funghi allora non conviene molto il loro acquisto, salvo che non dovete disidratare grosse quantità di prodotto destinate, ad esempio, alla vendita.

Come si usa

Gli essiccatori per i funghi sono facilissimi da utilizzare, pratici e maneggevoli, inoltre, occupano poco spazio e i modelli più piccoli troveranno sicuramente un posto nella vostra dispensa. Una volta sistemati i funghi nei cestelli di essiccazione, non dovrete fare altro che accendere l’apparecchio e settare le temperature e i tempi di essiccazione. Le parti e/o il coperchio in materiale trasparente, vi permetteranno di osservare il processo man mano. Una volta utilizzati, i vari pezzi della macchina sono anche molto facili da pulire, alcuni materiali sono resistenti ai lavaggi in lavastoviglie.

Prepariamo i funghi

Pulite accuratamente in funghi, meglio se con della carta da cucina, in modo da eliminare bene tutti i residui terrosi. Alcuni consigliano di lavarli sotto acqua corrente, ma quest’operazione potrebbe essere anche evitata se pulite bene i vostri funghi come vi abbiamo appena descritto. In seguito, durante il rinvenimento dei pezzi, i funghi saranno comunque risciacquati.

Una volta puliti, potrete decidere se lasciare i vostri funghi interi, oppure tagliarli a metà, a pezzi piccoli o a fette. Lo spessore del taglio inciderà naturalmente sulla durata dei tempi di disidratazione.

Tempi e temperature

Sistemati i funghi sui vassoi di essiccazione, dovrete settare la temperatura e i tempi di essiccazione. Per quegli elettrodomestici dotati dei programmi di essiccazione sarà il libretto d’istruzioni in dotazione all’apparecchio a indicarvi quale funzione applicare per una corretta procedura. In caso contrario vi consigliamo di settare la temperatura della macchina a 40°C, per un tempo minimo di circa 8 ore. Per alcuni funghi saranno necessarie 12 ore per una corretta disidratazione.

La nostra opinione, nella scelta dell’essiccatore, è di evitare apparecchi che non hanno la possibilità di settare la temperatura e che, quindi, funzionano solo in condizioni termiche fisse. I funghi sono prodotti delicati che vanno essiccati necessariamente a temperature blande. Anche il timer in dotazione è un parametro di scelta molto comodo.

Conservazione

I vostri funghi saranno pronti quanto prendendone uno in mano questo sarà secco e croccante, schiacciandolo tra le dita non si deve sentire la sensazione di umido. In caso contrario prolungate i tempi di asciugatura. Una volta pronti, i prodotti secchi possono essere conservati in bustine trasparenti ben sigillate oppure in contenitori di plastica o di vetro con chiusura ermetica.

Se ben disidratati, i tempi di conservazione dei funghi secchi sono molto lunghi, anche 8-10 mesi. In ogni caso, controllate ogni tanto le vostre scorte in dispensa.

Utilizzo

I funghi secchi trovano mille usi in cucina, sono ottimi nei risotti, nei primi di pasta, per preparare delle creme salate o come contorno. Indipendentemente dall’uso che vorrete farne, i funghi essiccati devono essere sempre prima reidratati. Dopo averli risciacquati per bene, trasferite i pezzi in una scodella e copriteli con acqua tiepida. Lasciate riposare per una decina di minuti, durante i quali i funghi assorbiranno acqua, aumentando così di volume. Poi scolate e risciacquate nuovamente, terminate strizzando delicatamente i pezzi. I funghi sono ora pronti per essere utilizzati nelle vostre ricette.


Natalia Piciocchi è un libero professionista che da anni si occupa di qualità e conservazione degli alimenti. E’ autrice di testi agronomico-culinari. Scrive per varie aziende per la recensione di prodotti alimentari, utensili per la casa e la cucina.

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