- 1 Perché la disidratazione degli alimenti si è meccanizzata
- 2 Dall’essicazione industriale a quella domestica
- 3 Tante tipologie sul mercato
- 4 I tipi di essiccatori industriali
- 5 Materiali di qualità e basso impatto energetico
- 6 Le varie tipologie di essiccatori casalinghi
- 7 Grande variabilità di modelli
L’essiccazione degli alimenti è un processo di conservazione molto antico, grazie al quale l’eliminazione dell’acqua fa sì che i prodotti durino nel tempo conservando le loro caratteristiche organolettiche e di qualità. Tale pratica è oggi diffusa tanto a livello casalingo quanto a livello industriale, con essiccatori studiati per soddisfare le esigenze di ogni cliente. Vediamo quali sono le più importati tipologie di essiccatori alimentari e domestici, cercando di capire meglio come sono fatti, il loro funzionamento e, soprattutto, quali sono le prestazioni di questi moderni macchinari.
Perché la disidratazione degli alimenti si è meccanizzata
Sia a livello casalingo che industriale, l’essiccazione in passato era praticata al sole, con tutti gli inconvenienti del caso: le temperature differenti durante le ore del giorno, i cambi di tempo improvviso, le bruciature da diretta esposizione ai raggi solari spesso comportavo uno scadimento qualitativo degli alimenti e, nei casi peggiori, anche la perdita del prodotto, con gravi danni economici. E’ proprio a partire dalle maggiori esigenze industriali, e cioè per evitare perdite di prodotto e garantire una migliore qualità finale degli alimenti destinati al mercato, che la pratica della disidratazione si è meccanizzata, perfezionandosi nel tempo.
Oggi gli essiccatori per alimenti, sia domestici che industriali, sono brevettati per garantire la massima qualità dei prodotti trattati, disidratare in maniera uniforme, ridurre le perdite finali, ridurre gli sprechi energetici.
Dall’essicazione industriale a quella domestica
Gli essiccatori alimentari sono nati principalmente come un’esigenza delle industrie, le quali oltre a trattare grosse partite di prodotto, dovevano anche arrivare al processo di disidratazione finale conservando quanto più possibile le caratteristiche organolettiche dell’alimento di partenza. Partendo appunto dai modelli industriali, sono stati brevettati essiccatori in versione più piccola per andare incontro alle esigenze casalinghe.
Negli ultimi anni gli essiccatori domestici e industriali si sono evoluti tantissimo, migliorando le loro prestazioni in termini di quantità di prodotto trattato e qualità finale dello stesso.
Tante tipologie sul mercato
Il mercato oggi dispone di una svariata scelta di tipologie di essiccatori per alimenti, sia per l’industria che per l’uso domestico, diversi nella dimensione e nella quantità di alimenti da trattare. Indipendentemente dalla tipologia, alla base del processo di disidratazione vi è la produzione di calore che sale dall’alto verso il basso con conseguente disidratazione dell’alimento per eliminazione dell’acqua in esso contenuta.
I tipi di essiccatori industriali
Gli essiccatori industriali per alimenti sono utilizzati per essiccare differenti tipologie di prodotto: ortaggi, frutta, sementi, erbe officinali e aromatiche, legumi.
La loro caratteristica principale è l’elevata capacità di essiccazione che permette di disidratare grosse partite di prodotto.
I modelli più piccoli possono trattare dai 10 Kg ai 350 Kg di prodotto, mentre quelli di più grosse dimensioni possono disidratate da 500 Kg a oltre 2000 Kg di alimenti.
I macchinari più piccoli, adatti alle piccole aziende, come gli agriturismi o le aziende agricole, sono costituiti da una camera di trattamento dotata di uno sportello a battente. All’interno sono disposti vassoi estraibili, in numero differente in relazione alla capacità di disidratazione della macchina. Questi modelli sono facilmente spostabili e pratici all’uso.
I modelli più grandi sono invece delle unità modulari, pronte all’uso, formate da una camera di essicazione, con pareti coibentate, all’interno della quale sono presenti i carrelli con i vassoi porta prodotti. In funzione delle proprie esigenze, ogni azienda può affiancare uno o più moduli per aumentare le proprie capacità di disidratazione.
Materiali di qualità e basso impatto energetico
Gli essiccatori industriali sono muniti di carrelli o cassetti in acciaio zincato o in acciaio INOX. I modelli più grandi sono alimentati da bruciatori a pellet e/o gusci di frutta, quelli più piccoli hanno un sistema di riscaldamento elettrico (5,1 KW). La possibilità di scegliere tra diversi programmi di essiccazione fa si che si possano disidratate differenti tipologie di alimento senza troppi sprechi energetici.
Alcune tipologie di essiccatori industriali possono funzionare con modalità di ventilazione di aria deumidificata o riscaldata oppure con aria deumidificata e riscaldata per un migliore trattamento in base alla tipologia di prodotto da disidratare.
Ideali per le medio-grosse aziende del settore agroalimentari, della fitoterapia, della bio-cosmesi, oggi gli essiccatori industriali permettono:
- produzioni con alti indici di qualità
- bassi costi di gestione
- basso consumo energetico e impatto ambientale
Le varie tipologie di essiccatori casalinghi
Gli essiccatori casalinghi sono utilizzati in particolare per disidratare frutta, ortaggi, sementi, erbe aromatiche e funghi, ma anche pasta, carni e pesci. Naturalmente le loro dimensioni e le loro capacità di disidratazione sono più ridotte rispetto ai modelli industriali, potendo trattare dai 2 ai 7 Kg di prodotto. Gli essiccatori casalinghi presentano un vano contenitore con più scomparti formati da cestelli estraibili o sovrapponibili, variabili per numero e altezza, in relazione alla capacità di disidratazione.
In base alla quantità e alla tipologia di alimenti da disidratare le temperature possono essere regolate dai 35° C ai 70°C. Un timer può regolare fino a 48 ore il ciclo di essiccazione.
Gli essiccatori casalinghi sono leggeri, comodi da trasportare, facili da smontare e da pulire.
Negli essiccatori domestici l’aria calda è prodotta da un sistema elettrico, con consumi che vanno da 245 W fino a 550W, in relazione alla dimensione del macchinario. Come per gli essiccatori industriali, l’aria riscaldata è mandata dal basso verso l’alto grazie a delle ventole poste sul fondo. Pertanto gli alimenti situati nei cestelli più bassi si disidrateranno più velocemente rispetto a quelli posti in alto. E’ consigliabile quindi controllare il processo di disidratazione e operare, a intervalli regolari, un cambio di posizione dei cestelli.
Grande variabilità di modelli
Il mercato degli essiccatori casalinghi offre una grande variabilità di modelli, diversi per dimensione, design, prezzo e materiali utilizzati. Il vano contenitore può essere in materiale plastico, in alluminio o in lamiera d’acciaio. I cestelli di essiccazione, invece, possono essere in materiale plastico o in acciaio Inox, quest’ultimo sicuramente migliore perché più resistente e duraturo. In alcuni modelli l’altezza dei cestelli può essere regolata in relazione alla dimensione dei materiali da essiccare. Ci sono essiccatori in materiale completamente trasparente che permettono un migliore controllo del processo di essiccazione. Alcuni modelli recenti di essiccatori domestici funzionano, invece, a raggi infrarossi.